Un viaggio interiore attraverso il Cammino dei Fari in Galizia .

Un libro dove l’autore, Pedro Martinez Ruiz, racconta esattamente la mia concezione di Travel Coaching

Il legame che ho con il Cammino di Santiago e la Galizia non è certo un segreto!

Molti di voi hanno condiviso con me tratti dei vari cammini che portano a Santiago e non si sono stupiti più di tanto quando mi hanno visto festeggiare il mio 25° di Matrimonio proprio nella chiesa dei pellegrini italiani a Santiago de Compostela e fare il lancio del bouquet davanti alla cattedrale condividendo questa esperienza con tante giovani pellegrine provenienti da tutto il mondo ( a proposito il bouquet l’ha preso una ragazza portoghese)!

Proprio in occasione del nostro 25° di Matrimonio, io e mio marito abbiamo fatto un giro nel nord della Galizia per ammirare le sue scogliere, i suoi tramonti e tutti quei paesini sperduti che profumano di pesce e tradizioni.

Amanti dei cammini, non abbiamo potuto resistere e abbiamo percorso qualche km lungo il Cammino dei Fari, spettacolare percorso di 200 km che si snoda lungo il mare tra un faro e l’altro da Malpica a Finisterre.

Alla ricerca di strutture molto particolari dove dormire, a Camariñas abbiamo scelto O Mar de Preciosa, un’antica casa di pescatori trasformata in un hotel ecosostenibile dai colori e materiali naturali restaurata rispettando lo stile marinaro galiziano, al lato estremo del porto della cittadina sulla Costa della Morte.

Qui l’incontro con il libro di Pedro Martinez Ruiz.

Pioveva, come spesso succede in Galizia, e in attesa che finisse il temporale, abbiamo gustato un po’ di relax sulle poltrone della sala ad uso comune dove sono in vendita numerose cose di produzione locale: formaggi, salumi, artigianato. La mia curiosità è stata attratta da un libro : “Cuando aprendì a vivir”.

Leggere in lingua spagnola mi piace tanto… e quando ho letto il sotto titolo mi si è illuminato veramente lo sguardo… questo libro poteva essere un segnale ben preciso per farmi capire che ero sulla strada giusta!

Perchè?

L’autore spiegava che il libro racconta la scoperta interiore di un personaggio attraverso un viaggio lungo il Cammino dei Fari…

Io, proprio da qualche tempo stavo lavorando su una concezione di viaggio arricchente che unisse i benefici di un viaggio a contatto con la natura, le persone, i paesaggi, le tradizioni, la “vita vera” e i benefici del coaching che attraverso consapevolezze e emozioni accompagna alla scoperta di se’ stessi, della propria identità, dei propri valori, della propria felicità.

Un modo di viaggiare fuori e dentro di sè che ho chiamato Travel Coaching.

Ecco quello che si dice un caso!

Sarà davvero un caso?

In due giorni mi sono divorata le pagine del libro, facile da leggere anche per chi come me lo spagnolo lo sa a livello base, avvolgente per la storia e per i contenuti che fanno riflettere, come si dice in gergo da coach, evocano domande esplorative.

Ebbene si, le pagine raccontano una storia di consapevolezze, evoluzione, scoperta, progetti e risultati del protagonista Daniel che a causa di un ictus, si trova ad aver tempo in ospedale di ripensare alla sua vita frenetica che non gli ha, in realtà, fatto costruire nulla. Si sente solo e per trovare la sua nuova strada, decide di intraprendere il Camino de los Faros .

Lungo questo percorso di 200 km attraverso le coste della Galizia, battute da sole, vento e pioggia, Daniel conosce alcune persone, fa molte nuove esperienze e si nutre di nuovi insegnamenti che fanno si che cominci a prendere in considerazione una nuova vita ricca di obiettivi e significato.

Non voglio raccontarvi tutta la storia, nel caso che qualcuno voglia leggerla, ma solo alcuni tratti che mi hanno fatto rivivere sia la mia amata Galizia sia tutto ciò che del Coaching amo di più.

“En Galizia, sea por las meigas, o por otras razones, siempre paseas cosas magicas” dice l’autore.

Eh si, perchè la Galizia, terra di magia e tradizioni celtiche, è veramente una terra magica che ti offre attraverso una cucina povera e semplice e paesaggi battuti dal vento, piatti veramente fantastici come il riso con la granseola, la zuppa di lenticchie e il caldo gallego che puoi gustare in piccole trattorie fronte mare, nel mezzo a un bosco o lungo i numerosi tratti di cammini che portano a Santiago, tutte location dove si respira una grande accoglienza di gente semplice che rispetta il viaggiatore, lo ascolta, gli apre il cuore. Una terra magica dove non è poi cosi’ difficile incontrare le meigas, personaggi particolari dalla grande conoscenza di riti e tradizioni come la queimada, bevanda delle maghe che qualcuno di voi ha già sicuramente avuto modo di provare.

Leggendo il libro mi sono subito immedesimata nel cammino di Daniel, quando incrocia la Cruces de Ribeira, ricordo importante dedicato ai percebeiros ( pescatori di percebes vedi articolo) e i naviganti morti in mare. Nel tratto di cammino fatto con mio marito abbiamo avuto modo di vedere da vicino questi molluschi particolarissimi e capire come mai sono così costosi grazie anche a cartelli indicativi che raccontano la storia di uomini e donne che sono morti proprio durante l’attività di raccolta.

La sorpresa più particolare è stata leggere le pagine che trattano dell’hotel O Mar de Preciosa proprio mentre ero seduta ad un tavolino fronte porto, gustando cafè solo, zumo de naranja e tostadas con aceite, tipica colazione galiziana… l’autore parlava della struttura dove stavo soggiornando! Chissà se, in momenti diversi, abbiamo dormito nella stessa camera! Che emozione!

Tanti sono i ricordi di questa terra che ho rivissuto grazie alle pagine del libro di Pedro Martinez Ruiz.

Ma ciò che mi ha davvero sorpresa è stato riscontrare tra le righe tanti miei pensieri e tanti punti cardine del coaching e dello yoga della risata, due metodiche che negli ultimi anni sono parte integrante di alcuni dei miei viaggi con mood travel coaching.

Il protagonista dice che tutto lascia delle tracce nel mondo e il suo intento è quello di lasciare tracce positive.

A volte perdiamo tempo a pensare al passato e a farci domande sul futuro senza godere del momento che viviamo.

Essere concentrati nel “Qui e Ora” invece ci permette di godere la vita ed essere lucidi per poter programmare il futuro, individuare chiaramente i nostri sogni, trasformarli in obiettivi specifici concreti e misurabili e, attraverso un piano di azioni concrete, raggiungerli.

Questo ci permette di essere felici e soddisfatti, aumenta la nostra autostima, ci fa sentire parte del progetto vita e ci da un’identità precisa e soddisfacente.

Ovviamente è importante che tutto sia allineato con i nostri valori.

Mettere noi stessi al centro della nostra vita perchè essere felici ci permettere di donarsi anche agli altri in modo positivo. Aiutare gli altri, gioire dei loro successi senza inutile competizione, dare il 100% alla vita che restituirà il 100%.

Nel libro, Daniel, tra i vari incontri, conosce Estrella che gli racconta della sua passione per la risoterapia che da qualche anno è diventata la sua filosofia di vita tanto che lei si porta un naso da clown sempre con sè per trasmettere i benefici della risata a chi ne ha bisogno.

Eh si, perchè la risata ci da enormi benefici sia fisici che mentali, l’ho provato anch’io su me stessa e lo insegno sempre agli altri ed è per questo che ho voluto prendere l’abilitazione internazionale come Leader dello Yoga della Risata oltre a quella di Coach professionista.

Altri due bellissimi argomenti che emergono dai racconti del protagonista, sono il perdono ( ch ci libera ) e la gratitudine …Daniel la sera, proprio a O mar de Preciosa, prima di dormire ringrazia per quello che la giornata gli ha regalato, per i posti che ha potuto visitare, per quello che ha scoperto e per le persone che ha conosciuto.

Io credo che questa sia una delle bellissime abitudini che dovremmo tutti acquisire… essere grati per ciò che abbiamo ci introduce sicuramente sul sentiero della felicità!

Ci sarebbe ancora tanto da scrivere su questo libro, che come avete ben capito, mi ha incantato, ma lascio a voi il gusto di leggerlo.

Chiudo con una frase di Albert Einstein che l’autore cita nel capito 24 La vida es un regalo:

“Ci sono due modi di vivere la vita: uno è come se nulla fosse un miracolo e l’altro è come se tutto fosse un miracolo”

Io scelgo la seconda opzione e tu?

Ti aspetto in uno dei miei viaggi con mood travel coaching per parlarne insieme! Magari avremo modo di approfondire anche il discorso sulle persone “ancora” e le persone “motore” di cui Sofia parla a Daniel nel loro incontro… anche questo è un’argomento veramente interessante da non sottovalutare… magari ne parlerò in un prossimo articolo…

Elisa

20 commenti su ““Cuando aprendì a vivir”

  1. Grazie Elisa. Gracias por haber leído el libro y por este precioso artículo. En ebook se puede leer la traducción en italiano: Quando ho imparato a vivere: Scopri il tuo mondo interiore attraverso un viaggio lungo il Cammino dei Fari (Italian Edition) https://amzn.eu/d/dU9GGWl y en castellano en versión papel o ebook: Cuando aprendí a vivir: Descubre tu mundo interior a través de un viaje por el Camino de los Faros https://amzn.eu/d/cbDTc2o Muchas gracias Elisa

    1. Me encantò leer tu libro, Pedro. Realmente me gusta el mensaje que leja.
      Sono sicura che tutti coloro che lo leggeranno troveranno qualcosa su cui riflettere…
      Gracias

      1. Bellissimo racconto, viene voglia di mollare tutto, fare le valigie e partire….
        Sicuramente nei miei prossimi viaggi proverò l’esperienza del coaching….migliorare la qualità della nostra vita dovrebbe essere la priorità

  2. Grazie Elisa per la condivisione. Mi hai incuriosito e cercherò il libro. E chissà che l’anno prossimo non si riesca a fare un bel viaggio rigenerante con te.

    1. Grazie Camilla, qui sotto nel commento dell’autore, che gentilissimo, mi ha contattato, trovi il link per il libro su amazon ( versione in italiano per e-book).
      Ti aspetto per rigenerarti 🙂

  3. Ho letto e rivisitato la Galizia di cui mi sono innamorata nuovamente.
    È davvero una terra affascinante e attraente.
    PS.
    Il tuo scritto è poesia.
    Grazie Elisa!

    1. Grazie Rosa. Ti aspetto in uno dei miei prossimi viaggi in Galizia per vivere nuovamente questa bellissima zona della Spagna.

  4. Grazie elisa ,
    Sarà spunto per meditare 🧘‍♀️ il proximo viaggio , 😜,e fatta l’esperienza basca nn resta che
    Immaginarsi nei tuoi commenti
    E prima o poi realizzarli …🙏🏻👏

  5. Brava Elisa!..riesci a trasmettere la voglia di viaggiare, conoscere, vivere in maniera vera proprio come sei tu !…tanta curiosità per il libro e la Galizia..
    Potendo sarei sempre pronta a partire..only one life !..enjoy life! a presto

      1. Buongiorno Elisa, come promesso ho letto il suo articolo è piaciuto si avvicina molto al mio pensiero, Al mio primo cammino verso Santiago non sapevo cosa effettivamente andassi incontro, l’ ho capito quando sono arrivato in plaza Obradoiro con di fronte a me la Maestosità della Cattedrale, ne sono seguiti altri e tutti hanno avuto un motivo differente nel ripercorrerli e tutti mi hanno insegnato qualcosa. E tanto hanno ancora da insegnare, per questo appena posso mi metto in Cammino. Il Caminos dos Faros è stato esaltante per quello che si mostrava davanti agli occhi, nelle giornate passate sulla costa oceanica al mattino acque turbolenti dettate dall’ altra marea, dal vento, nel pomeriggio acque calme rilassanti, i due opposti del mio carattere. Sono a Santiago cercherò il libro indicato, sono curioso nel leggerlo. Grazie

        1. Grazie Fabrizio per aver condiviso con me questi pensieri preziosi.
          Buon cammino di vita: che sia piena di cammini meravigliosi!
          Elisa

  6. Interessante! Quello che scrivi è ciò che ho realizzato per essere in linea con i miei valori e portare al mondo quella felicità che è fatta di emozioni per ciò che nel Viaggio riusciamo a scoprire di noi stessi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto