Pamplona e i tori :tra tradizione e mattanza si festeggiano i 100 anni di Plaza de Toros.

Una città da visitare, gustare, scoprire e forse comprendere…

Tutti gli anni quando si arriva a luglio in occasione della festa di San Firmin, Pamplona finisce sulle pagine di giornali, tv, siti web e blog, dividendo l’opinione pubblica tra sostenitori della corsa dei tori della cittadina della Navarra e coloro che invece condannano questa tradizione cruenta che alcune associazioni animaliste definiscono “una macchia sull’immagine della Spagna”.

Ebbene si, anni e anni di discussioni sull’argomento, ma solo la pandemia era riuscita a bloccare la Festa di San Firmin!

Quest’anno, dopo due anni di stop, dal 7 al 14 luglio 2022 la città si è tinta a festa di bianco e di rosso in onore dei colori dei vestiti indossati dalle centinaia di ragazzi spagnoli e stranieri che corrono gli 800 metri di strada che ogni giorno portano numerosi tori dal recinto di partenza fino a Plaza de Toros, un percorso che in 4/5 minuti vede tori impazziti e ragazzi incoscenti correre cercando l’uno di difendere la propria vita a scapito dell’altro.

Pensate che quest’anno è il centenario di Plaza de Toros e si parla della Feria di San Fermin già a partire dal XIV secolo…quanti tori e quante persone hanno partecipato, i primi ovviamente costretti, gli altri di propria scelta, a questa corrida in piazza! E quanti tori uccisi e persone ferite, qualcuna anche in maniera grave, per portare avanti una tradizione che forse potrebbe essere anacronistica.

Diventa difficile per me prendere una posizione netta sull’argomento perchè se da una parte una festa così cruenta non è comprensibile per chi come me ama gli animali, dall’altra parte, una tradizione così forte e intrinseca negli abitanti di Pamplona ( e non solo!) è assolutamente difficile da sradicare perchè, come dire, fa parte del loro dna. Poi, non dobbiamo dimenticare tutto l’indotto che porta notevoli entrate economiche per la città sia nel periodo della Feira sia di riflesso per tutto il resto dell’anno.

Tutto questo, e forse molto altro, credo che porterà ancora avanti questa tradizione, magari, speriamo, che le pratiche più disumane, vengano abolite o modificate!

Non ho mai avuto il coraggio di partecipare alla Festa di San Firmino sia perchè vedere soffrire ed uccidere i tori non mi piace per nulla, tanto che non sono mai stata nemmeno a una corrida, sia perchè ho sempre avuto timore delle feste che raggruppano migliaia e migliaia di persone perchè proprio in quelle occasioni è più facile che ci siano incidenti ( e a San Firmino se ne registrano tanti, non solo tra coloro che corrono davanti ai tori!).

Quest’anno però ho deciso di cercare di capire tutto ciò che gira intorno a questa realtà spagnola e ho trascorso un paio di giorni a Pamplona proprio appena prima dell’inizio della Festa di San Firmino.

Sono arrivata a Pamplona in una caldissima mattinata del 3 luglio, appena 4 giorni prima dell’inizio della settimana di feste. Il clima anomalo di un luglio di fuoco in tutta Europa, anche qui si faceva sentire e nonostante il caldo insopportabile, la città era in pieno fermento. I negozi di vestiti e di souvenir erano visibili da lontano : una macchia sgargiante di bianco e rosso con magliette, foulard, cappelli, pantaloni e ricordi di ogni genere con l’effige del toro circondato da baldanzosi giovani in corsa. Il toro sulle magliette era sempre disegnato con un faccino gioioso tanto da far pensare, al visitatore poco informato, che quello che sarebbe successo da li a pochi giorni , sarebbe stata una festa per bambini…

Altro che festa per bambini: indaffarati operai, stavano montando tutte le transenne di ferro e legno che servono a delimitare e chiudere il percorso di corsa dei tori in modo che coloro che volevano solo vedere senza correre dentro il recinto, fossero almeno un po’ riparati! Lo spessore delle transenne fa capire la pericolosità della gara! Tutto calcolato e ben organizzato anche a Plaza de Toros dove evidentemente è necessaria la massima attenzione per evitare spiacevoli incidenti. E’ proprio qui che arrivano i tori dopo la lunga fatica ed è proprio qui che finisce la loro corsa…da ben 100 anni come dicono i tanti cartelloni pubblicitari appesi alle pareti della struttura!

Incuriosita da gruppi di persone che si recano appena fuori dal centro, li seguo certa che ci sia qualcosa d’interessanate da scoprire…

Ebbene si, eccomi arrivata, quasi all’ora di chiusura, alla struttura che ospita i tori che faranno la corrida, tutti belli, puliti, fieri e tranquilli, ignari di cosa li attende… centinaia di persone fanno foto e li ammirano, gli allevatori con fierezza mostrano la loro importanza con foto e articoli di giornale appese alle pareti dei recinti… qui si respira proprio la tradizione, gli usi e costumi della Navarra, gente fiera, combattiva, indipendente. Si sente forte il legame con la corrida come da altre parti della Spagna si sente il legame con il flamenco, certo, meno cruento, ma sempre viscerale, intenso.

Attratta da una musica avvolgente mi sposto nuovamente verso il centro città ed ecco che davanti a me si apre un mondo in festa. Per un attimo mi è sembrato di ritornare ai tempi in cui lavoravo a Siena che nel periodo del Palio si tingeva dei colori delle contrade, avvolta da musica e riti tradizionali.

Ecco, si, credo che anche a Pamplona ci sia questo sentimento di legame forte con la Festa di San Firmino, come a Siena c’è per il Palio, un legame viscerale che non si può comprendere, ci possiamo solo sforzare di farlo. Anche qui come per il Palio, le critiche sono facili ma forse dovremmo essere nati a Pamplona o a Siena per poter aver voce in capitolo.

Lascio i pensieri e le valutazioni e mi butto nella mischia, tamburi, violini, trombe e sassofoni e poi stendardi, musica, canti e fiumi di birra… Oh, ora si che mi piace questa festa! E pensare che ancora non è cominciata: alla data ufficiale di inizio mancano ancora 3 giorni!

La sera, dopo una giornata intensa e una lauta cena a base di tapas ( che qui sembrano più i pintxos baschi) a Casa Otano ( non perdetevelo: si mangia benissimo!) e un caffè di rito allo storico Café Iruña nella splendida Plaza del Castillo (per vivere in prima persona le esperienze del celebre scrittore Ernest Hemingway), mi ritrovo a riflettere su questa città dalle mille facce…

Visitare Pamplona proprio nei giorni dei preparativi di San Firmin è stata un’esperienza emozionale, non posso dire di aver capito cosa significhi questa festa per chi vive qui, ma posso dire di essere stata una una visitatrice attenta e rispettosa e di aver cercato di cogliere tutte le sfaccettature della città nel poco tempo in cui vi sono stata ospite.

Come sempre, per poter visitare il mondo nel migliore dei modi, l’importante è aprire non solo gli occhi ma anche la mente, superare credenze e convinzioni e lasciarsi avvolgere dalle sensazioni che ogni esperienza ci offre.

Viaggiate con me !

A presto

Elisa

17 commenti su “Pamplona e i tori :tra tradizione e mattanza si festeggiano i 100 anni di Plaza de Toros.

  1. Brava Elisa! Sempre bello e interessante leggere i tuoi articoli: fai sì che il lettore viaggi con te e veda ciò che tu hai visto.
    Ma il meglio è farlo davvero!

    1. Elisa sono d’ accordo con te una miriade di tori e persone che muiono inutilmente…pero’ come scrivi tu i tori sono ignari di cio che capitera ‘ l’ uomo invece sa a cosa potrebbe andare incontro…xtanto …scusa ma x l’ uomo nonostante sia molto sentita questa festa…..non mi dispiace x niente…saro crudele…ma io …tifo x i tori….

  2. Come ti capisco ho fatto il tuo stesso giro e quello che ti colpisce è il senso di appartenenza ad una città alla sua tradizione alla preparazione a questo momento a questi giorni di festa. Fosse per me l’abolirei seduta stante ma quello che rappresenta e quello che trasmette Pamplona tutti i giorni dell’anno andrebbe a morire.

  3. Il tuo racconto mi ha fatto immergere in questa festa ed atmosfera con la voglia di viaggiare e curiosare le tradizioni di altri paesi .Davvero molto bello

  4. Come sempre… bravissima nel raccontare, condividere e coinvolgerci emotivamente nei tuoi viaggi ed esperienze 🔝. Ciao Elisa

  5. Bellissimo articolo Elisa, sono molto combattuta su questa festa ma sicuramente il tuo racconto mi ha intrigato e incuriosito, aggiungerò Pamplona alla mete papabili per un weekend futuro!

  6. Brava Elisa, riesci a “sincronizzare” la mente di chi legge con quello che tu vivi e vedi.
    Non sono stata a Pamplona, ma mi hai fatto incuriosire anche se so già che non partecipero’ mai alla “Corrida in strada”.
    Al prossimo articolo!

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